GET
Giovani Eccellenze Teatrali

L’Associazione La Chascona ha proposto al Teatro Garage di Genova la realizzazione di una rassegna di Drammaturgia Contemporanea Nazionale all’interno della stagione 2021-2022. Lo scopo dell’iniziativa è promuovere la drammaturgia di giovani professionisti della scena Nazionale.

La collaborazione con il Teatro Garage si colloca nella direzione della produzione, promozione e ospitalità di giovani compagnie, quale tratto distintivo della quarantennale attività teatrale del TG.

Le compagnie e gli spettacoli individuati da La Chascona hanno vista riconosciuta la scrittura drammaturgica e la realizzazione di rappresentazione in diversi festival e rassegne nazionali, non ultima la Rassegna INTRANSITO del Comune di Genova.

La programmazione degli spettacoli,  inserita all’interno della stagione del Teatro Garage, avverrà da ottobre 2021 ad aprile 2022.

Gli spettacoli, tutti di drammaturgia contemporanea di giovani artisti professionisti operanti sul territorio nazionale, sono indicati all’interno della stagione del Teatro Garage – Sala Diana Genova,  come GET – Giovani Eccellenze Teatrali.

MAMMA SON TANTO FELICE PERCHE’

di e con Angelica Bifano
disegno luci Federico Calzini
collaborazione alla messa in scena Giovanni Battista Storti

Mamma son tanto felice perché

Vincitore Premio Internazionale Lydia Biondi 2018
Vincitore Premio Controvento 2019
Finalista Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2018

“Mamma son tanto felice perché” mette a confronto tre generazioni di donne abbracciando una fascia temporale che va dai primi anni del 1900 ai primi del 2000 grazie a tre personaggi: la Mamma (di ottant’anni), Delfina (la figlia di cinquanta) e Alice (la nipote di otto). Il passato, il presente e il futuro prendono corpo e dialogano mostrandoci le preoccupazioni, le necessità e i desideri delle tre donne in base al grado di vita vissuta e le esperienze fatte. Attraverso conflitti e complicità si instaura un tenero gioco in cui interagiscono la saggezza popolare di un’anziana donna di campagna, la praticità di una donna in carriera e l’imprevedibilità di una bambina.

L’intera vicenda ruota però intorno ad uno solo di questi personaggi: Delfina. Lasciata per ultima e non a caso, con un interrogativo: è possibile ricominciare una nuova vita alla sua età, a cinquant’anni? Una domanda mai esplicitata dal personaggio ma che dà il via a questa storia familiare nel silenzio della sera, in compagnia di una sigaretta, quando gli occhi rimangono fissi nel vuoto e i pensieri si confondono.

In scena corpo e voce di una sola attrice disegnano lo spazio interpretando anche altri familiari oltre alle tre donne, un’intera famiglia!

In “Mamma son tanto felice perché” i personaggi comunicano tra loro e con il pubblico rivolgendosi in modo generoso e disinteressato per far riconoscere allo spettatore dinamiche familiari che lui stesso ha vissuto e offrire così spunti di riflessione. In questa direzione si usa la forza del dialetto del Cilento per costruire la struttura dei personaggi e restituirne il comportamento, la personalità, la morale e dunque la loro unicità.

Sabato 9 Aprile 2021 – Prima per la Liguria

ANNA CAPPELLI

di Annibale Ruccello

di e con Carlo Massari

Sabato 11 Marzo 2022 
Teatro Garage Genova

https://www.teatrogarage.it/spettacoli_tg/anna-cappelli/

Anna, semplice segretaria dell’ufficio catasto di Latina, nubile, una donna come tante, forse… Il desiderio più grande è possedere: una stanza tutta sua, una casa tutta sua, un amore tutto suo.

Se le chiedessero di scegliere tra essere e avere, non avrebbe dubbi.

È il possesso a rendere riconoscibile una persona, polverizzando frustrazioni e  amarezze. Le ossessioni però comportano un prezzo alto che chiede di essere pagato fino in fondo. 

L’oppressione di un’esistenza piccolo-borghese, il rancore che si annida nel quotidiano quando non si può essere davvero se stessi, lo status sociale che conta più dell’essenza sono tensioni che animano questa donna in cui le parole nascondono sempre altro: l’ansia bruciante di identificarsi con ciò che ha, fino all’autodistruzione. Diventa allora naturale che sia un attore a interpretarla. La malattia chiamata avidità avvelena la natura umana in tutti i suoi aspetti e chiunque può cadere nella trappola di essere posseduto, nella più completa alienazione, da quelle che sono solo cose e prendono il posto dell’anima.

Il celebre monologo di Annibale Ruccello, già portato in scena da famose attrici del calibro di Anna Marchesini e Maria Paiato, acquista forza col passare degli anni; io ho deciso, supportato nella scrittura fisica da Chiara Taviani, di affrontare la sfida di interpretare per la prima volta en travesti questo poliedrico personaggio, aggiungendo al carattere e alle parole del drammaturgo, una profonda ricerca del movimento, per creare una figura che accolga in sé molti lati oscuri.

Anna Cappelli è comica e grottesca allo stesso tempo; una donna apparentemente “come tante” che in sette quadri scivola inesorabilmente verso il baratro della follia, cadendo rovinosamente al suolo e portandosi dietro lo spettatore.

Uno spettacolo volutamente intimo, una pedana a scacchi a pianta centrale, fatto di profonda relazione con il pubblico, che entra letteralmente in casa, spia, è complice, giudica e ci si ritrova, se ne vergogna…

Sabato 12 Marzo 2022

C&C COMPANY

L'INDISPENSABILE

*Indagine – *Food Corner

un progetto del Collettivo L’Amalgama

ideazione e drammaturgia di Davide Pachera

 

*Capitolo UNO

di e con Davide Pachera

regia di Clara Roberta Mori

Sabato 12 Febbraio 2022  

Teatro Garage – Genova

L’indispensabile – Capitolo 1

Con il sostegno di PERIFERIE ARTISTICHE – Centro di Residenza Multidisciplinare Regione Lazio

L’indispensabile è un progetto teatrale che si costruisce sulla base di interviste attorno al tema del cibo. Le interviste raccolte vogliono essere utilizzate per definire la drammaturgia dello spettacolo. Si tratta di un teatro d’indagine all’interno della società contemporanea e che ha come suo primo intento quello di riscoprire attraverso la ricerca quello che è il legame – o il non legame – odierno tra cibo e individuo. In ogni persona che abbiamo incontrato è possibile rintracciare non solo un diverso rapporto con il cibo ma anche increspature, tabù, paure e aneddoti dove il cibo rappresenta solo un punto di partenza.

Nel chiedere cosa sia rimasto di indispensabile oggi nel cibo, le persone si ritrovano a riflettere su cosa sia indispensabile nella loro vita.

 

IL PROGETTO

L’indispensabile prende il via da un’indagine all’interno della nostra società condotta attraverso incontri e interviste con persone di diversa età, genere ed estrazione sociale.

L’obiettivo del progetto è di costruire un format teatrale che possa contenere e valorizzare al meglio le testimonianze raccolte.

L’idea è di scandagliare attraverso l’inchiesta attiva quello che è il legame odierno tra Individuo e Collettività, tra Singolo e Moltitudine.

In ogni persona incontrata abbiamo rintracciato non solo un rapporto con il cibo ogni volta diverso e personale, ma anche increspature, ricordi, paure e speranze che ci restituiscono oltre all’immagine individuale anche quella di una contemporaneità: la nostra. Nel chiedere cosa sia rimasto di INDISPENSABILE oggi nel cibo, abbiamo scoperto che le persone si ritrovano a riflettere su cosa sia indispensabile nella loro vita.

“L’Indispensabile” è un progetto molto grande e di lunga durata nel tempo. La mole di materiale drammaturgico ha quindi portato il Collettivo ad una riflessione inevitabile, ossia sul fatto di non catalizzarsi solo su un tipo di restituzione scenica ma di sviluppare due modalità. La prima è prettamente teatrale, sotto forma di monologo.

L’indispensabile *Capitolo Uno è il primo risultato teatrale di questa ‘indagine.

Si tratta di uno spettacolo compiuto che sviluppa sia una propria tematica interna ma che si riallaccia inevitabilmente al processo di ricerca svolto.

L’intento del progetto è sviluppare altri due capitoli, ulteriori due spettacoli che insieme al primo Capitolo vadano a comporre una triade di monologhi ognuno con una tematica e un racconto autonomo ma al tempo stesso legati al meccanismo delle interviste.

Il “Capitolo 1” ha debuttato a giugno nelle Marche durante il Festival “Un Ponte fra Culture”. Il monologo si sviluppa attorno ad una tematica fondamentale, quella del ricordo, e più precisamente quella del ricordo che si sgretola. La storia cardine, attorno alla quale si legano tutte le altre, narra di un ragazzo che cerca di ricordare la madre e la ricetta di una focaccia di cui si è dimenticata. La madre a sua volta cerca di ricordare sua madre. La nonna è affetta da Alzheimer. Attraverso il suo racconto, iniziato con una domanda sul cibo, emerge una complessità generazionale legata al ricordo, al non ricordo e alla paura di non riuscire più a ricordare le cose, le persone o una semplice ricetta.

Contemporaneamente e appositamente, in quelle stesse date, l’attore ha intervistato persone del luogo.

I frammenti delle interviste si sovrappongono alle altre storie. Durante lo spettacolo lo spettatore sentiva la propria voce o parole da lui dette mescolate alle parole di altre persone che casualmente potevano essere sedute accanto a lui in teatro, e che magari non conosceva, scoprendo così particolari molto intimi dello sconosciuto vicino della porta accanto

Sabato 12 Febbraio 2022  

COLLETTIVO L’AMALGAMA

ASSENZA SPARSA

di Jacopo Bottani
con Luca Oldani
regia Luca Oldani – Jacopo Bottani

Vincitore Premio Intransito 2019
Finalista Premio Livia Petroni 2019

Siamo in sala d’attesa. Si aspetta, si fuma, si pensa. Le cose vanno insieme. Sempre. Si cerca una posizione comoda sulla sedia, la parola giusta, il modo migliore per salutare chi arriva. Chi sta lontano dalla porta (perché non vuole disturbare, non perché sia meno coinvolto) e chi vicino, pronto ad entrare. Siamo qui per un amico. Hanno dato per certa la morte cerebrale; le macchine lo stanno mantenendo in vita. Si attende. In questa impotente attesa, il dolore vuole essere chiamato per nome, vuole farsi prendere in giro, vuole farci scappare. Che poi, il dolore, non ci passa dal corridoio; sta solo in quella stanza, che è un reparto, e curioso, che questo reparto si chiami Rianimazione. Forse vuole essere rianimato, il dolore. E come si fa? Non sappiamo niente. Se ce ne andremo, quanto dobbiamo rimanere, perché dobbiamo rimanere. “Assenza Sparsa” è una storia fatta di proposte, di tentativi, a volte comici, grotteschi, assurdi, a volte concretamente ingenui, dubbiosi, disperati, di reagire al dolore. È raffazzonata l’assenza, e il tentativo di rimediare al disordine che comporta non si sa se possa trovare un giorno una conclusione e una vittoria. Forse bisogna solo stare, senza capire, sapere. La verità, soprattutto nelle tragedie, è bulimica. Esserci. Ma quanto fa male. Tutto questo è accompagnato da un sottofondo, un bordone cupo, impalpabile, inimmaginabile, che è il coma. Tutti sappiamo che cos’è la vita e le sue varie forme. Tutti siamo preparati (quanto meno a conoscenza) alla morte e le sue varie forme. Ma la non vita e la non morte cos’è? E come l’affronti? Tutto aleggia. Sparge. Richiede presenza. Vitalità.

ANTIGONE
Monologo per donna sola

di e con Debora Benincasa
Regia Amedeo Anfuso

Spettacolo selezionato Intransito 2017 
Spettacolo selezionato dal Italian Theatre Festival New York
Vincitore del Premio Mauro Rostagno alla migliore drammaturgia

“Potete immaginare la storia della mia famiglia come un mix tra un film d’azione e una soap opera.”

Avremmo voluto proporvi uno spettacolo sui veri eroi. Di quelli che non hanno paura del buio, si lanciano contro i lupi e ti baciano in controluce su immobili tramonti.

Antigone purtroppo è una storia diversa. Una storia che respira dell’attimo prima, quello in cui ancora potresti tornare indietro, posare il pugnale e continuare lungo la vita che ti offrono. È una storia che attraversa le ossa di una ragazzina magra, di un’eroina spettinata che dal centro della tragedia ti guarda sorridendo. Antigone cerca di uscire dalla sua prigione  ridendoci contro, abbassandosi per cambiare punto di vista, ironizzando per alleggerire il dramma, per poi lasciarsi trascinare nella poesia, indugiare nel grottesco o nei versi di una canzone. Ma alla fine siamo sempre con lei, proprio lì dove l’avevamo lasciata, con la pistola, il pugnale o la corda in mano.

Con Antigone, che ha i denti del lupo e la rabbia del cacciatore.

Che preferisce lottare. O decide di morire.

Teatro Garage
Sab 18 Dicembre 2021 21.00
https://www.teatrogarage.it/spettacoli_tg/antigone-monologo-per-donna-sola/

La Chascona

La Chascona  è una Associazione Culturale che nasce a Genova nel 2004 in occasione del centenario della nascita di Pablo Neruda, già cittadino onorario della Città di Genova. In collaborazione con il Comune di Genova produce, proprio per celebrare l’evento, lo spettacolo bilingue, italiano e spagnolo, in prosa e musica In viaggio con Neruda, rappresentato in moltissime piazze.

L’Associazione si pone come finalità ed attività istituzionale la pratica, la diffusione e la promozione della cultura teatrale e musicale, attraverso l’organizzazione di corsi di aggiornamento, anche nell’ambito scolastico, per le diverse specializzazioni; l’organizzazione di convegni, manifestazioni, concorsi; la produzione di spettacoli e reading; la realizzazione di iniziative editoriali, di studio e di approfondimento riguardanti la cultura teatrale e musicale; la collaborazione con Enti ed Istituzioni che abbiano fini in armonia con quelli dell’Associazione e che operino nel campo culturale, artistico e turistico, proponendo iniziative per lo sviluppo dell’attività e della cultura teatrale e musicale; la valorizzazione e lo sviluppo dell’aggregazione e dei linguaggi giovanili, anche come forma specifica di lotta al disagio tra le giovani generazioni; la promozione di attività di animazione ed aggregazione rivolta a bambini e ragazzi, volte a favorire un corretto ed armonico sviluppo educativo.